Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle collezioni reali di Spagna
Skira 2017
versione italiana del catalogo (dallo spagnolo) a cura di Scriptum
Attraverso una straordinaria selezione di dipinti e sculture, la mostra riflette gli stretti legami politici e le strategie culturali stabilite tra la corte spagnola e gli stati italiani nel corso del XVII secolo. Ad arricchire le raccolte d’arte della dinastia asburgica contribuirono i frequenti doni diplomatici da parte dei governanti italiani, determinati a guadagnarsi il favore dei sovrani di Spagna che con i loro possedimenti – il Viceregno di Napoli e lo Stato di Milano – condizionarono dalla metà del Cinquecento l’evoluzione della complessa situazione politica italiana. È questo il caso di due tra i dipinti più spettacolari in mostra, Lot e le figlie di Guercino e La conversione di Saulo di Guido Reni, donati a Filippo IV dal principe Ludovisi allo scopo di garantire la protezione spagnola sul minuscolo Stato di Piombino. Molte altre opere, tra cui il magnifico Crocifisso di Bernini proveniente dal Monastero di San Lorenzo del Escorial, opera raramente accessibile al grande pubblico, vennero commissionate o acquistate da mandatari del re; altre ancora vennero ordinate o comprate, come nel caso della Salomè di Caravaggio, dai rappresentanti della monarchia spagnola in Italia (ambasciatori e viceré) inviati presso la corte pontificia o a Napoli, e alla loro morte andarono ad accrescere le collezioni reali.